Il Gin


Oggi, cari amici lettori, voglio parlarvi di una delle mie bevande alcoliche preferite: il Gin. Bevanda molto utilizzata in miscelazione, viene prodotto dalla distillazione di cereali e aromatizzato con bacche di ginepro, spezie, erbe, agrumi, fiori, ed altre essenze sapientemente scelte dai mastri distillatori (i cosiddetti botanicals).

I Gin si dividono in 3 differenti categorie: il Dry Gin, l’Old Tom Gin e lo Sloe Gin.

LONDON DRY GIN o DRY GIN: è un Gin classico, non molto profumato e soprattutto poco dolce, come si intuisce facilmente dal nome. Questo perché, durante la sua produzione, non si può aggiungere più di 0,1 g di zucchero per litro.

Inoltre, non prevede la possibilità di incorporare sostanze non vegetali o aromi di acquaviti.

Gli estratti più utilizzati sono il succo e le bucce di agrumi e, ovviamente, il ginepro. Non a caso, DrinkNow vi propone ben 3 Gin appartenenti a questa categoria:

  • Gin Bombay Sapphire: prodotto con metodo “London Dry”, ha un titolo alcolometrico di 40% vol. Il suo processo di produzione prevede una tripla distillazione tramite 3 alambicchi di rame, i “Carter Head” che, a differenza del metodo standard, hanno i botanicals posizionati sopra il serbatoio alcolico in modo che i vapori passino attraverso gli ingredienti e ne catturino l’aroma. La miscela viene, infine, allungata con l’acqua del lago Virnwy per ridurne la gradazione. L’aroma del distillato è caratterizzato dall’unione di 10 ingredienti: bacche di ginepro, mandorla, limone, liquirizia, radice di iris, angelica, coriandolo, cannella, pepe di Giava e grani del paradiso. Questo Gin ha un sapore molto delicato, appena fruttato, ma se lo si trattiene in bocca emergono lentamente i sapori delle diverse erbe e spezie presenti;
  • Broker’s Gin: direttamente dalle distillerie di Silvio Carta (se ricordate, abbiamo già parlato di lui e del suo bitter Martini, nel precedente articolo), questo particolare gin viene preparato con grande attenzione ai particolari. Con il suo aspetto cristallino e le sue tipiche note di ginepro è pensato soprattutto per la miscelazione: la rilevante componente agrumata, la sua lunghezza di sapori e il finale speziato e floreale rendono questo Gin davvero interessante e di livello superiore. Silvio Carta produce questo Gin con materie prime raccolte al 100% nei pressi della sua distilleria;
  • Red Harris Dry Gin: prodotto secondo la ricetta inglese, l’acquavite di cereali viene ridistillata in presenza di bacche di ginepro, semi di coriandolo ed altre erbe aromatiche. Questo mix di botanicals regala al Gin un aspetto limpido e cristallino e un gusto pulito, con un’intensa e piacevole persistenza aromatica, oltre ai 38% vol.

OLD TOM GIN: diametralmente opposto al precedente, l’Old Tom Gin fu molto popolare in Inghilterra tra il XVIII e il XIX secolo. È caratterizzato da un gusto molto dolce dovuto all’aggiunta di zucchero: questo per mascherare la pungenza dell’alcool. Oggi, però, lo stile è cambiato, subendo migliorie, a seguito dell’invenzione dell’alambicco a colonna: ciò ha permesso di creare Gin delicati ed eleganti, con uno spiccato gusto dolce dovuto al raggiungimento di un livello sufficientemente alto di rettificazione del distillato di base e all’aggiunta di botaniche naturalmente dolci. Non è quindi da confondere con Gin con zucchero aggiunto! Sono proprio le botaniche a conferire una nota suadente al prodotto finale, pur rimanendo fedele alla tradizione.

SLOE GIN: si può considerare come un liquore a base Gin, aromatizzato con bacche di prugne selvatiche. I puristi non lo lodano molto, in realtà questa tipologia di Gin, risulta gradevole per come elabora in maniera diversa la ricetta tradizionale del London Dry Gin, trasformandola in un distillato fuori dal comune attraverso l’aggiunta di bacche di prugnolo e frutti rossi, macerati e poi pressati. È sicuramente una buona alternativa per chi vuole unire alto tenore alcolico, secchezza, stabilità e ottima dolcezza: una “red passion”.

Vorrei continuare a raccontarvi di questa categoria di bevande spiritose perché ci sarebbe ancora molto altro da dire: i procedimenti, le caratteristiche, la varietà di alambicchi utilizzati, oltre che gli abbinamenti e le degustazioni. Ovviamente vi basta scrivermi ed io cercherò di risolvere ogni vostro dubbio: in realtà, non vedo l’ora! Nel frattempo, con la speranza di poter tornare presto al bar, si sperimentano in casa nuovi mix grazie ai DrinKit!

Alla prossima!

La vostra Gra, da DrinkKow!


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